Invisibili Confini (2013)
“Invisibili Confini…”
Con un viaggio attraverso le mie emozioni ho cercato di reinterpretare lo spazio del pensiero. Ho rielaborato il concetto di “confine” rendendolo non più solo un limite ma una cornice di paesaggi diversi. L’immagine che dà il titolo al mio lavoro evidenzia come quelle barrire che a volte si frappongono alla nostra vista, che delimitano e separano gli spazi, possano diventare per la nostra anima un trampolino verso invisibili nuovi orizzonti.
Il mio percorso ha inizio proprio con l’opera Invisibili Confini, un volo notturno di gabbiani, compatti e inseparabili che definiscono, in questo vorticoso volare, una geometria atipica, espressione della libertà del pensiero, priva di confini per la mente umana, capace di intraprendere viaggi straordinari.
Il volo della mia immaginazione prosegue raggiungendo la “Luna”, meta ambita dall’uomo, apparente soglia di un orizzonte senza fine. Dapprima bianca, candida e pura (Bianco Lunare), poi accogliente giardino fiorito (Giardini Lunari) ed infine rossa, irreale, quasi inospitale, tanto da costringere altrove il pensiero (Rossodiluna).
Invisibile e irraggiungibile è la linea di confine tra il mare e l’orizzonte che provo a raggiungere di notte navigando su una barca illuminata da piccole luci, leggera e apparentemente fragile, cullata dalla calma del mare. (Luci nel Mare)
Il mio pensiero termina il suo viaggio sorvolando terreni pianeggianti sui quali sono ordinatamente disposti dei filari di ulivo (I Filari). Trova infine rifugio in un mondo perfetto, racchiuso tra i rami di un albero- casa (Rifugio), i cui confini lo rassicurano.
Emanuela Battista